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24 aprile: a Niguarda stanno già festeggiando

Niguarda. In occasione del 70° anniversario della Giornata della Liberazione, Pequod intervista Angelo Longhi: manager IBM dall’animo antifascista ereditato dal padre, un partigiano niguardese.
Una lunga tradizione antifascista, risalente gli inizi degli anni Venti, si cela tra le pareti di Niguarda: protagonista dell’insurrezione milanese provocata con 24 ore di anticipo di quella che diventò la Giornata della Liberazione Nazionale.

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Nella mattinata del 24 Aprile 1945 la volante De Rosa, composta da alcuni elementi delle brigate partigiane dalla Valdossola (in città per recuperare viveri, armi e denaro), si scontrò con i fascisti e per la prima volta, forte del tempo ormai maturo per la resa dei conti, si fermò ed eresse le cinque barricate che diedero inizio all’Insurrezione. Circa in un centinaio, fra garibaldini della De Rosa, brigate del Comandante Di Dio e partigiani cattolici della Parrocchia di Don Mazzi, si scontrarono con i fascisti ed i tedeschi ormai in ritirata, dando un grosso contributo alla Liberazione.

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Una barricata spiccava sulle altre: quella di Via Graziano Imperatore, dove le due staffette Gina Galeotti Bianchi (soprannominata Lia), ragioniera trentenne iscritta al Partito Comunista e attivista nei gruppi di difesa della donna e Stellina Vecchio, stavano portando gli ordini dell’Insurrezione del giorno seguente agli operai delle fabbriche del Nord Milano (Pirelli, Falk, Ercole Marelli, etc.) pronti a scendere in sciopero. Furono falciate da una raffica di mitra provenienti da un camion di tedeschi che cercava di sfondare la barriera per allontanarsi da Milano. Stellina Vecchio riuscì a sopravvivere, portando con sé il ricordo di un impermeabile perforato dai proiettili, mentre Lia morì nel cortile di una casa dove il primo soccorso e il ricovero degli abitati furono vani. Iniziarono gli spari nella zona della Pirelli e, con l’aumento dei partigiani si pose ufficialmente fine alla Repressione tedesca e fascista. Il 24 Aprile 1945 i partigiani resero Niguarda libera. Il 25 Aprile 1945 Niguarda rese Milano libera.

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Domenica 12 Aprile 2015 è stato organizzato un convegno in memoria delle centomila maestranze che si resero protagoniste di un evento straordinario, quale lo sciopero generale in un territorio (al tempo) sotto una doppia occupazione: quella militare tedesca e la repressione fascista delle bande della Repubblica di Salò. Durò circa una settimana e, secondo una testimonianza del New York Times del Marzo 1945, fu uno dei colpi più forti, più potenti della popolazione italiana durante l’occupazione militare. Al convegno sono intervenuti Antonio Pizzinato (ex Segretario Nazionale CIGL) e Sergio Fogagnolo (figlio dell’ingegnere Umberto, fucilato in Piazzale Loreto il 10 agosto 1944 per essere stato organizzatore degli scioperi alla Ercole Marelli insieme ai lavoratori). Venerdì 24 Aprile al Teatro della Cooperativa si svolgerà lo spettacolo Nome di battaglia Lia in onore di Gina Galeotti Bianchi; la sera, alle ore 20.30 un corteo partirà da Via Armata, passando per il murales di Via Majorana, ove verranno depositate corone di alloro ai decaduti e finirà alle 22 al Teatro della Cooperativa per un’altra rappresentazione dello spettacolo. Per concludere la serata l’iniziativa “liberi di cantare e di ballare” in collaborazione con Radio Popolare .

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Jennifer Engelmann

Una mente intuitiva e razionale per un corpo istintivo e cosmopolita. 
Italo-tedesca trapiantata a Milano since 1991, imparo a scrivere prima ancora di camminare: inizio ad usare di nascosto la macchina da scrivere di mia nonna e battuta dopo battuta capisco che quel tic-tic-tic sarebbe diventato il mio suono preferito. Intraprendo la carriera universitaria in ambito comunicativo-giornalistico per perseguire il mio sogno e, dopo aver navigato in mari bui e tempestosi, approdo a Pequod nel Marzo 2015 dove, dilettandomi tra arte viaggi e fotografia, divento responsabile eventi.
 Una biondina cinica e determinata un po’ Carrie Bradshaw, un po’ Miss Fletcher.

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