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Amsterdam: non solo coffee shops

Prendete cinque ragazze sulla ventina, amiche che, durante una festa in una fredda sera invernale, sull’onda emotiva (probabilmente) della tequila, decidono di organizzare un viaggio di pochi giorni all’insegna del divertimento in una capitale europea: la città sorteggiata è Amsterdam. “Fantastico! – direte voi – così potremo perpetuare lo stereotipo di Amsterdam città dello sballo e della vita notturna a luci rosse”. Potremmo, se non fosse che due di queste cinque ragazze inorridiscono al pensiero di varcare la soglia di un coffee shop e fare qualcosa che nella loro testa suona vagamente illegale.

Che scelta poco previdente, direte voi. E invece no: se usualmente le cinque parole “Vado in vacanza ad Amsterdam” fanno sogghignare e pensare “Sì, sì, lo so che ci vai a fare”, la capitale olandese offre innumerevoli cose da fare e vedere, senza per forza passare l’intera vacanza rinchiusi negli ormai più che famosi coffee shop (che poi già che si è lì, una capatina la si fa, no?).

Partendo dalla Centraal Station e percorrendo la Damrak, si arriva in piazza Dam, la piazza principale della città, sulla quale si affacciano, fra i molti edifici, il Palazzo Reale, la Nieuwe Kerk, o “chiesa nuova”, che, a dispetto del nome, non è più una chiesa, ma ospita mostre e concerti, e il Museo delle cere di Madame Tussauds.

Palazzo Reale
Palazzo Reale

La conformazione di Amsterdam la rende una “Venezia del nord”, per via dei suoi numerosi canali che, seppur privi di gondola, hanno un fascino unico grazie anche alle tipiche case (un po’ storte) costruite a ridosso del canale.

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Volete un museo? Ce ne sono a bizzeffe, ma il più celebre ed emblematico è senza dubbio il Van Gogh Museum: collocato in un edificio moderno, completato solo nel 1999, contiene la maggior parte dei lavori di Vincent Van Gogh. 15€ il biglietto d’ingresso: ne vale la pena, ma per Notte stellata dovete comunque andare al MoMa di New York.

Sempre in tema di musei, si potrebbe visitare la casa di Anna Frank, certo! Ma non meno curioso è si il Sexmuseum, sulla già citata Damrak; definirlo ‘museo’ è forse eccessivo, ma nel complesso cerca di ricostruire la storia della rappresentazione del sesso nei secoli, dalla pittura alla scultura al cinema. Poco istruttivo: risate maliziose e superficiali a basso costo.

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Lasciate perdere la nouvelle cuisine e gustatevi il cibo di strada, soprattutto le patatine fritte: untissime e vendute ad ogni angolo di strada nel caratteristico cono di carta, accompagnate da una grassissima, ma divina maionese. E poi il piatto tradizionale olandese, l’aringa cruda, tagliata a pezzetti e cosparsa di cipolla cruda tritata e cetriolini sottaceto: cercate il truck che la vende sul canale Prinsengracht, dove fanno il Mercato del Nord; nemmeno i cultori del sushi sapranno resistervi!

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A proposito di mercati, non potete lasciare Amsterdam senza un tulipano: andate al mercato dei fiori e comprate dei bulbi del fiore simbolo dell’Olanda; è da turisti, è vero, ma come si può dire di no ad un fiore?

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Flavia Irene Gatti

Quando ero piccola sulla mia scrivania avevo un mappamondo e lo facevo ruotare e ruotare, immaginando luoghi e città da visitare. Dalla mia casa fra i laghi bergamaschi, provo a viaggiare, quando e quanto posso, e soprattutto a scrivere, di viaggi, di posti e di persone. Dopo il liceo classico e una collaborazione presso un giornale della provincia di Bergamo, mi sono stabilita a Milano, dove mi sono iscritta a Lettere all’Università Statale, laureandomi alla triennale nel 2012 e proseguendo gli studi di specialistica in Filologia Moderna, quasi ultimati. A Pequod sono caporedattrice e responsabile della sezione Viaggi.

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