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Del discorso di fine anno di Vladimir Putin (e del suo 2014, in breve)

Cosa ci ricorderemo del 2014? Non possiamo di certo dire che sia stato un anno povero di eventi. La cara vecchia penisola non ci ha fatto mancare niente: i detrattori della politica nostrana hanno – come sempre – trovato pane per i loro denti e anche per gli appassionati di cronaca non c’è stato un attimo di tregua fra processi, delitti ed investigazioni. Tuttavia, dovendo (e volendo) fare una selezione degli eventi clou dell’anno appena passato l’Italia resterebbe un po’ da parte, messa in ombra dal sempre più tormentato Medio Oriente e da una new entry che ha sconvolto inaspettatamente la politica estera mondiale: l’Ucraina. La delicatissima situazione dello stato slavo dell’Europa dell’est ha coinvolto le potenze mondiali, ha messo sulla scacchiera questioni economiche, risorse minerarie, ha ridisegnato i confini degli stati, oltre che devastato una nazione ed il suo popolo. In questo marasma inestricabile un personaggio emerge prepotentemente, rivelandosi ancora più controverso, discutibile e controcorrente di quanto già non fosse: Vladimir Vladimirovič Putin.

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Vladimir Vladimirovič Putin a cavallo

Criticato, disprezzato o elogiato, l’ex-agente del KGB dal passato misterioso ha fatto parlare di sé più di qualsiasi altro leader mondiale. Di certo non deve essere stato facile difendere le sue posizioni riguardo l’Ucraina con Stati Uniti ed Europa a dargli contro e a punirlo con pesanti sanzioni. Non deve essere stata piacevole nemmeno la fredda accoglienza riservatagli al G20 a Brisbane, dove è stato aspramente attaccato per aver definito un grave errore la decisione dell’Ucraina di Porošenko di isolare economicamente l’est separatista e filorusso. Ma Putin ha stretto i denti e, senza nemmeno aspettare il sontuoso pranzo finale, se n’è andato in anticipo dall’Australia – dopo aver coccolato un tenero koala – preferendo tornare dove la gente lo sa davvero apprezzare, ovvero nella sua amata Russia.

World Leaders Gather For G20 Summit In Brisbane
Putin abbraccia un koala a Brisbane

Infatti, nonostante la burrascosa annata, il consenso del capo del Cremlino rimane altissimo in patria, perdendo qualche punto soltanto in seguito al crollo del rublo del mese di dicembre. Soprattutto grazie alla conquista della Crimea il presidente Putin, che già godeva di un forte sostegno, è diventato una sorta di mito intoccabile, un eroe nazionale al quale sono addirittura dedicati gadget e t-shirt. Può essere difficile da credere, ma si trovano addirittura delle cover per smartphone con il volto del presidente e la scritta “Grazie per la Crimea” (per i più diffidenti, ecco uno dei tanti siti su cui si può acquistare il merchandising, ufficiale o meno, di Putin: http://www.vsemayki.ru/catalog/sort/sell/putin?page=1).

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Souvenir putiniani: t-shirt con scritta “Il mio presidente”

Insomma, se il 2014 ha messo a dura prova lo zar Putin, gli ha regalato anche delle soddisfazioni e dei successi che l’amato presidente ha voluto rimembrare e condividere con la sua fedelissima nazione nel consueto “Discorso di Capodanno ai cittadini della Russia”. A pochissimi minuti dalla mezzanotte del 31 dicembre, un impeccabile Putin, nel buio pesto della notte moscovita illuminata dalle luci del Cremlino, pronuncia i suoi auguri al popolo russo commentando l’anno appena trascorso.

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Putin pronuncia il Discorso di Capodanno

Ripercorriamo i passaggi salienti del suo discorso. Il presidente ha da sempre posto l’enfasi sui valori tradizionali, come quello della famiglia, e infatti esordisce ricordando la gioia del condividere i momenti di festa con i propri cari, scambiandosi doni e attenzioni, pensando soprattutto al benessere delle persone amate. Anche Putin è un essere umano, è uno di noi, e come noi sa apprezzare il piacere delle cose semplici e dell’intimità familiare.

Ma poiché, a differenza nostra, è anche il Capo dello Stato più grande del mondo, ci tiene a sottolineare che è proprio dal benessere dei cittadini che dipende “la prosperità della nostra Russia. Ancora più forte del valore della famiglia nella retorica putiniana è infatti l’amore per la patria, che quest’anno il presidente sottolinea col sorriso dichiarando che esso è “il sentimento più potente che ci sia, che si è manifestato nel sostegno fraterno agli abitanti della Crimea e di Sebastopoli, quando essi hanno preso la ferma decisione di tornare alla propria casa.

Il patriottismo di Putin non si esaurisce in questa entusiastica apertura: il capo del Cremlino prosegue ringraziando sentitamente i suoi compatrioti per “la solidarietà, la profonda sincerità, l’onore dimostrati, oltre che le responsabilità di cui si sono fatti carico per migliorare le sorti del proprio paese, per la prontezza nel difendere gli interessi della Russia, per essere insieme a lei sia nei giorni di trionfo che durante le prove più dure”.

Ma i nobili sacrifici del popolo russo sono stati ripagati? Putin richiama prontamente alla memoria le Olimpiadi invernali di Soči, con cui si era aperto il 2014, e che “fino a pochi anni fa erano soltanto un sogno”. Si capisce subito che il termine orgoglio non basta per descrivere ciò che egli prova nei confronti del suo Paese in questa occasione, infatti continua dicendo che “il sogno non si è semplicemente avverato; noi abbiamo non soltanto organizzato le migliori Olimpiadi invernali della storia, ma le abbiamo anche vinte, per merito di tutti i cittadini russi, sia di chi vi ha partecipato, sia di chi ha sostenuto gli atleti”. Putin non accenna alle polemiche sugli sprechi, il disastro ecologico e sulla violazione dei diritti che hanno accompagnato l’evento. Del resto, le Olimpiadi le hanno vinte loro!

Con le parole suadenti del presidente ed il suo tono di voce inebriante, i problemi che hanno afflitto la Russia nell’anno appena trascorso sembrano lontani, insignificanti. Putin conclude ricordando ai cittadini che nel 2015 ci saranno altre sfide da affrontare, ma che essi saranno in grado di superare “per amor proprio, dei propri figli e soprattutto per amore della Russia.

E dopo un discorso così penetrante, a noi comuni mortali rimane da aggiungere che il Putin del 2014, oltre che di far parlare di sé, è decisamente capace di parlare alla Russia.

Di seguito il video del discorso 

https://www.youtube.com/watch?v=oR_aSSwtnTA

(Video del discorso originale di Putin del 31 dicembre 2014)

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Margherita Ravelli

Nata nel 1989 ad ovest della cortina di ferro, dalla mia cameretta della provincia di Bergamo ho sempre guardato con curiosità verso est, terra dei gloriosi popoli slavi. Dopo aver vagabondato fra Russia, Ucraina e Polonia ho conseguito la laurea magistrale in lingua e letteratura russa, con una tesi sul multilinguismo e sulla multiculturalità nella repubblica russa del Tatarstan. Sono responsabile della sezione Internazionale di Pequod, oltre che redattrice occasionale per attualità, cultura e viaggi.

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