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Il tempo (passato in coda) è denaro

Poco l’uomo teme quanto l’annoiarsi, la morte soltanto contro l’agguato della noia nell’attesa. Miriadi di passatempi furono creati per combattere l’inerzia malinconica, l’invincibile monotona insoddisfazione: sale d’attesa brulicanti di gladiatori di Candy Crush, sprovveduti sfogliatori di riviste di design e l’antiquato chino sul Nokia a cercare asilo in Snake Xenzia.

Parzialmente conosciamo come salvarci dal fastidio ma, fulminea, una spia s’accende: sei all’ufficio postale, biglietto n° 58, 32 lampeggiante sul tabellone, due sportelli aperti su cinque; gli occhi si aprono sulla consapevolezza assopita del tempo risicato che ci spetta sulla terra. Sconforto intollerabile! indecenza!

Siamo nel gennaio 2014 a Milano in coda per pagamento bollettini. Un idea sboccia, la luce irradia dalla figura del salvatore. Giovanni Cafaro da Salerno, 43 anni, laureato, da poco trovatosi senza lavoro ne inventa uno senza precedenti: la tua coda allo sportello da oggi la prende lui! 10 euro l’ora (con ricevuta) e si farà carico d’ogni tua noiosa faccenda burocratica e commissione (va anche al supermercato a farti la spesa).

Si apposta nelle zone centrali di Milano distribuendo volantini informativi della sua nuova vocazione: passano pochi giorni e i primi curiosi lo contattano. I curiosi diventano clienti e ora Giovanni può vantare la nomea di primo codista d’Italia.

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La richiesta del suo servizio aumenta e la voce dell’impiego futuristico spande in tutta la penisola. Inevitabile il proliferare dei seguaci attratti dal modello del Nostro che da così inizio a corsi di formazione per codesti via Skype: «Con i miei corsi ho formato e certificato oltre 100 codisti in tutta Italia. Alcuni sono ora assunti come dipendenti in aziende con il contratto nazionale del codista da me creato mentre altri esercitano come liberi professionisti. Ho un sito internet dove ognuno può trovare informazioni riguardo l’iscrizione ai corsi». Le aziende richiedono questa figura, i privati pure. Giovanni è risorto con le sue mani.

Lo contatto qualche giorno fa e la sua risposta è celere, disponibile:«La mia giornata è piena, un lavoro full time oserei dire. Il mattino lo dedico alle code negli uffici pubblici e nel pomeriggio ritiro e consegno pratiche burocratiche. Le richieste sono in aumento e cerco di soddisfare le esigenze di una vasta varietà di clientela: dalle aziende ai privati, dai commercianti agli anziani e disabili. Succede spesso che mi vengano affidate somme di denaro per versamenti: le persone si fidano della mia professionalità e ne vado fiero».

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Ho chiesto a Giovanni come vive le attese, facendo risparmiare le noie ai clienti, di quale filosofia professionale si avvale questo supereroe che lotta contro la noia degli uffici: «è  raro che la noia mi prenda durante il lavoro; La mia non è una coda “passiva”: solitamente nel mentre lavoro al pc oppure aggiorno i contatti di lavoro e l’agenda settimanale. Se vuoi prendere questa strada è necessario affinare la calma e la pazienza. Le ore che passi aspettando il tuo turno sono da considerare lavoro, non più una perdita di tempo!»

Giovanni, come accennato prima, ha un sito dove potete contattarlo. Se non volete più logorarvi stomaco e nervi in smisurate processioni fategli un colpo. Anche solo per avere il tempo di trovare un altro modo d’annoiarsi. Inconsciamente.

1104, coda, Codista, featured, noia, uffici


Davide Tacchini

Classe '89, nato in provincia bergamasca, vivo i ¾ dell'anno in un piccolo paesino rurale nella maremma toscana dove mi occupo di orticoltura, giardinaggio e agriturismo. Negli ultimi anni ho viaggiato parecchio nel centro-sud Italia vagabondando e ricercando luoghi non comuni fino a convincermi che paesaggisticamente questo paese natale offre bellezza per una vita intera. Così mi intrufolo in Pequod con l'intento di condividere il bagaglio accumulato e razionalizzare l'esperienza del mio muovere.

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