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Pain de Route: una giovanissima viaggiatrice ad Est

Viaggiare è sempre un’esperienza molto personale. C’è chi ama il confort e la comodità sopra ogni cosa, località più che collaudate, hotel di lusso e viaggi organizzati e chi, come Eleonora, ha fatto dell’avventura, delle mete insolite e della frugalità uno stile di vita.

Eleonora ha 23 anni, è nata e cresciuta a Milano, e al momento si trova a Mosca da circa 5 mesi, per un Erasmus Overseas. Studia Linguistica Teorica ed Applicata e ha fondato un blog di viaggi molto seguito, Pain de Route, nel quale racconta principalmente dei suoi viaggi in mete inusuali per i più. E’ infatti una grande appassionata di Est, e la maggior parte delle sue peregrinazioni recenti si sono svolte in territorio russo e limitrofi. Le chiedo come è iniziata questa sua grande passione. «Mio nonno, un ingegnere in ambito chimico, ha sempre viaggiato tantissimo per lavoro, e mi ha sempre portato a casa piccoli regali dai suoi viaggi in territori lontani, sono cresciuta col mappamondo tra le mani, possiamo dire che ero destinata a viaggiare per genetica».

La moschea del Cremlino di Kazan’, Tatarstan, Federazione Russa, lungo la Transiberiana d’inverno. / Foto di Pain de Route / Tutti i diritti riservati.

Eleonora mi racconta che il suo primo viaggio è stato piuttosto classico, in Grecia con gli amici. Un viaggio organizzato un po’ a casaccio e in tenda: «Faceva un freddo tremendo, la tenda era aperta da due lati e ho dormito con il machete. Col tempo, ho imparato che l’organizzazione, prima di una partenza, è davvero importante». Durante il viaggio in Grecia, Eleonora e i suoi amici si sono ritrovati a riposare vicino ad un piccolo cimitero ortodosso. È lì che ha capito che per lei quel viaggio significava molto di più di quanto poteva immaginare all’inizio, e da lì è iniziata la sua ricerca personale. «Ho realizzato che volevo capire dove si spingesse il concetto di Europa. Passando i confini, riesci a vedere la differenza tra il reale e il geografico. L’Europa alla fine si spinge molto più in là di quanto vediamo su una mappa, ovunque gli europei sono arrivati e hanno lasciato tracce», mi racconta. «Bishkek, la capitale del Kyrgyzstan, è una città molto europea. Fin dove si arriva?».

La piazza rossa ghiacciata in un pomeriggio di gennaio, a -24°C. / Foto di Pain De Route / Tutti i diritti riservati

E così sono iniziati i suoi viaggi, sempre più a Est. Prima i Balcani, poi l’Est Europa, poi il Caucaso e infine la Russia e i territori ex-sovietici, che sta esplorando in questi mesi. I posti che le sono rimasti più nel cuore sono la Georgia e l’Armenia, paesi dei quali parla con un luccichio negli occhi.

Il blog l’ha aperto proprio dopo il viaggio dei 18 anni, nei Balcani, che le sono rimasti incisi nel cuore. «Dopo quel viaggio, avevo bisogno di depositare un pacchetto di emozioni. Le dovevo buttare fuori per sanità mentale». E così è nato il suo diario online, pieno di articoli sui posti che ha visitato, sulle emozioni che ha provato, e pieno di tantissimi articoli e consigli utili ai viaggiatori più intraprendenti. Eleonora riceve moltissime domande dai suoi lettori, alle quali è felicissima di rispondere. «Sta diventando quasi un lavoro», mi dice con orgoglio.

Un ristorante bruciato sul Mar Nero a Sukhumi, in Abkhazia, regione separatista della Georgia. / Foto di Pain De Route / Tutti i diritti riservati

Uno dei viaggi più intensi e decisamente oltre il limite del viaggiatore tradizionale che Eleonora mi racconta è quello in Abkhazia. È uno stato non riconosciuto dalla maggior parte del mondo, perchè faceva parte della Georgia, dalla quale si è staccato dopo una sanguinosa battaglia d’indipendenza. Non c’è alcuna assistenza diplomatica, il telefono non prende e la polizia può tranquillamente fermarti e chiederti molti soldi, solo per permetterti di passare da una certa strada. «È un posto meraviglioso, ma mi sono sentita completamente sola in Abkhazia. Ci sono cose che diamo totalmente per scontate nella vita e nei viaggi di tutti i giorni e non possiamo neanche immaginare che la legge del Far West possa regnare in posti così geograficamente vicini a noi».

Eleonora ha viaggiato tantissimo in autostop, con Couchsurfing, Bla Bla Car, tutti i mezzi più economici che permettono di risparmiare e allo stesso tempo di conoscere molte persone durante il viaggio. «Viaggio sempre con cifre ridottissime e ogni soldo che guadagno lo tengo via per un futuro viaggio. Borse di studio, mance dei parenti, soldi delle ripetizioni, piccoli lavoretti che faccio qua e là, ogni centesimo è risparmiato per voli aerei e attrezzatura adatta al posto dove andrò. I miei amici mi regalano solo cose che possono servirmi per viaggiare».

Notte in un furgone merci, da Bishkek ad Osh, in Kirghizistan. / Foto di Pain De Route / Tutti i diritti riservati

Come ogni viaggiatrice esperta, Eleonora ha imparato a ridurre tutto all’osso. Mi informa che a volte pensa che potrebbe partire solamente con un coltellino svizzero. «Se ho quello, sono a posto. Una volta ho dimenticato la spazzola e non mi sono potuta pettinare per tre settimane. Ero un disastro», mi dice ridendo. Ha viaggiato spesso da sola ed è una cosa che consiglia di fare a tutti almeno una volta. «La mia ragione è semplice: non mi piace fare compromessi e voglio fare e vedere quello che più mi interessa. Sono pochissime le persone con cui posso condividere i viaggi più intensi. Tramite Couchsurfing mi capita sempre di conoscere persone fantastiche che mi ospitano e non mi sento sola. Mi piace così».

Con i bambini del quartiere ebraico di Samarcanda, Uzbekistan: uzbeki, tagiki, kirghisi e russi. / Foto di Pain de Route / Tutti i diritti riservati

In questo post emblematico della sua filosofia di vita, Eleonora ci spiega che viaggiare è tutta una questione di priorità. Se vuoi davvero farlo, rinunci ad altre cose. Ed è quello che risponde a chi le chiede dove trovi i soldi per viaggiare. Le sue prossime mete? Mongolia e Cina. Sempre più a Est. Chissà se c’è Europa anche lì.

In copertina: Free Camping sul lungomare di Durazzo, Albania / Foto di Pain De Route / Tutti i diritti riservati.

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Chiara Rizzi

Nata e cresciuta a Bergamo, ha vissuto molti anni a Praga. Lettrice accanita sin da bambina, si vanta di possedere tutte le prime edizioni di Harry Potter. Laureata in lingue e letterature straniere, da studentessa ha tradotto i sottotitoli di svariate serie tv angloamericane. Subisce il fascino delle rovine sovietiche e delle nuove tecnologie.