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UISP è lo sport libero, democratico e antifascista. Sport per tutti!

Se celebriamo lo sport, quello libero, quello vero, non si può non citare l’associazione che più di tutte si batte sul territorio nazionale per un accesso allo sport senza discriminazioni e disuguaglianze: l’UISP.

L’ Unione Italiana Sport Per Tutti raggruppa più di 1,4 milioni di associati e si impegna dal lontano 1948 per promuovere la buona salute attraverso la cultura del movimento, lo sport come bene che interessa la qualità della vita, l’educazione e la socialità e che rientra in tutto e per tutto tra i diritti inalienabili di ognuno. Proprio dai principi di un’Italia libera, democratica e antifascista, come quella della coetanea Costituzione, l’Uisp ha deciso di partire vedendo nello sport un’energia sociale per la costruzione dell’uguaglianza di fatto.

Vivicittà, Giocagin, Bicincittà, Sport in piazza sono solo alcune delle iniziative alla portata di tutti che annualmente coinvolgono all’unisono decine di città italiane ed estere e che vedono l’Uisp al fianco di importanti associazioni italiane e internazionali come WWF, Unicef, Legambiente, Amnesty International, Aism.

L’obiettivo è affermare il ruolo benefico e positivo che lo sport, declinato nelle sue incalcolabili varianti, ha nella vita di ognuno di noi; non solo sulla salute fisica ma parimenti sul benessere psicologico e dell’intera società. Lo sport è un bene di primaria importanza con una capacità di coinvolgerci nell’intimo impareggiabile. Praticare una qualunque attività di gruppo permette di rapportarsi in maniera soddisfacente con gli altri, ci autorizza a sperimentare noi stessi, a toccare con mano qualcosa sentendoci protagonisti, a condividere quello che siamo sotto vari livelli; è un terreno dove crescono autonomia ed autostima. Alcune delle iniziative più belle e riuscite che l’Uisp sostiene sono proprio quelle giocate sul campo dell’inclusione, della solidarietà e dei diritti negati, sviluppando progetti di assistenza e di sostegno per le persone che vivono condizioni di emarginazione, povertà o disagio.

Dal 6 al 10 luglio avranno luogo a Castelfranco Emilia i Mondiali Antirazzisti. Un appuntamento imperdibile arrivato alla sua ventesima edizione, dove appassionati provenienti da tutta Europa giocano a pallone e condividono le loro differenze. Ma le battaglie sono perseguite anche attraverso i comitati locali. Di non molto tempo fa è infatti la partecipazione dei Bèrghem Refugees alla prima Melting Cup svoltasi nello scorso maggio a Milano. Una 3 giorni di calcio, basket e volley dove la nostra compagine di profughi richiedenti asilo ha ottenuto un ottimo terzo posto.

Mondiali Antirazzisti

Berghem Refugees

Una realtà che ridisegna le opportunità di ogni individuo senza distinzione di classe, genere, età, capacità. L’Uisp si impegna da sempre per portare anche nelle carceri attività ed educatori sportivi, offrendo ai reclusi un ponte relazionale con l’esterno, un’opportunità per ricominciare.

L’Associazione presta particolare attenzione allo sviluppo di alcuni sport tradizionali nella cultura dei migranti, fornendo coordinamento, patrocinando tornei e momenti di pubblico scambio. Un esempio fra tutti: Il cricket. Grazie all’Uisp ogni territorio organizza tornei per la promozione di questo sport, alcuni dei club del territorio disputano un torneo regionale e al termine dei playoff, restano 4 squadre per le fasi nazionali.

Naturalmente in un sistema aperto e sconfinato come quello sportivo c’è spazio per tutti, dai bambini agli anziani. Bowling, bocce, burraco, scacchi, subbuteo, tiro con l’arco, carrioli, ruzzola sono solo alcune delle attività con le quali ci si può sperimentare e dove lo sport diventa momento di aggregazione e contenitore di emozioni.

Da quest’anno e per i prossimi due l’Uisp è coinvolto, insieme ad altre associazioni che operano in Europa, a professionisti ed ex-calciatori a una rete di progetti, tra i quali Unmasking the Big Secret, con l’obiettivo di estirpare intolleranza e discriminazione nei confronti del binomio calcio-omosessualità e smascherare pregiudizi e stereotipi sui calciatori LGBT.

Insomma, quando lo sport mantiene saldo il suo valore socio-culturale il suo linguaggio è universale, supera ogni frontiera, lingua, culture e ideologia e diventa un dogma dell’intera umanità.

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Daniele Donati

Classe 1989, introverso e osservatore. Mi piace rischiare la sorte, non programmare le emozioni. Gli appunti su fogli volanti lasciati chissà dove mi complicano, più che aiutare. Appassionato di pittura e ritrattistica, dopo il Liceo Artistico mi laureo in Scienze dei Beni Culturali. L’arte e la materia, ciò che più mi affascina. Conquistato dalle ambizioni dell’equipaggio di Pequod, proverò a dare il mio contributo per fornire ai lettori quel timone che Pequod vuole essere tra i cavalloni dell’informazione.

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