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Vivere Mosca d’estate (con una manciata di rubli in tasca)

Abbronzatevi con noi – questa è la scritta che capeggia a caratteri cubitali, in stile Hollywood, sulla spiaggia del Gorkij Park di Mosca. Sì, proprio così, una spiaggia su cui abbronzarsi nel cuore della capitale russa, che di certo non è nota per essere una rinomata meta balneare. Eppure, chi immagina i suoi abitanti col colbacco incorporato dodici mesi all’anno, o rintanati in casa con della vodka ad osservare dalla finestra la neve cadere generosa, si sbaglia parecchio. D’estate i termometri della capitale sfiorano talvolta i quaranta gradi, le strade si riempiono di fanciulle in abiti succinti e di chioschi dove acquistare gelati e bibite fresche.

Cosa fare dunque a Mosca d’estate? Il centro-città offre molti passatempi outdoor e soprattutto a costo zero. Il Gorkij Park, o Park Kul’tury, come lo chiamano i russi, è un enorme parco nel cuore della città, affacciato sul fiume. Oltre alla già citata spiaggia, potete trovare un divertente luna park, noleggiare dei pattini o fare un giro in cammello, e se siete fortunati assistere a concerti di band internazionali.

Gorkij Park.
Gorkij Park.

Di fronte all’ingresso principale del parco Gorkij si trova la galleria d’arte del ventesimo secolo Novaja Tret’jakovskaja: se nelle altre stagioni una visita è più che consigliata, d’estate l’alternativa migliore è fare una passeggiata nel parco che la circonda, il Parco degli Eroi Caduti. Qui troverete un ammasso di statue dei miti sovietici, come Stalin, alcune esposte, altre fatte a pezzi e accatastate.

Parco degli Eroi Caduti.
Parco degli Eroi Caduti.

Dopo questa curiosa esperienza, il consiglio è di proseguire lungo la Moscova per ammirare il maestoso lungofiume cittadino, dove incontrerete il Monumento a Pietro il Grande, una nave di metallo alta 98 metri, trionfo del kitsch, su cui svetta il noto zar. Lì vicino, su un’isola del fiume, si trova Krasnyj Oktjabr’ (Ottobre rosso), ex-fabbrica di cioccolato sovietica, che oggi ospita loft e locali alla moda.

La fabbrica “Ottobre Rosso” e la nave-monumento a Pietro Il Grande, sulla destra.
La fabbrica “Ottobre Rosso” e la nave-monumento a Pietro Il Grande, sulla destra.

A collegare l’isola ad una delle sponde del fiume c’è un suggestivo ponte pedonale, che arriva dritto di fronte alla Cattedrale di Cristo Salvatore, bianca e oro, famosa anche per l’incursione delle Pussy Riot nel 2012. Dal ponte si gode anche di viste mozzafiato sulle mura del Cremlino, che svettano in lontananza con le loro stelle rosse.

Cattedrale di Cristo Salvatore.
Cattedrale di Cristo Salvatore.

Parlando di vedute spettacolari, non si può dimenticare il punto panoramico moscovita per eccellenza: la terrazza di Vorobevye Gory, le Colline dei Passeri. Situata in cima ad una collina, di fronte alla maestosa Università di Mosca (MGU), permette di vedere gran parte della città, compresa la City, la zona dei grattacieli.

Università di Mosca, alle spalle della terrazza di Vorobevye Gory.
Università di Mosca, alle spalle della terrazza di Vorobevye Gory.

La sera Mosca offre intrattenimenti di tutti i tipi e per tutte le tasche: teatri, ristoranti di alta classe, locali e discoteche popolati dai figli degli oligarchi… Per chi ha pochi soldi in tasca e vuole godersi la città come un vero giovane moscovita, l’alternativa migliore è andare a Chistye Prudy, un parco sviluppato attorno ad un grande stagno, dove di sera si riuniscono giovani con la chitarra e qualche birra. Cosa c’è di meglio che gustarsi un tramonto moscovita sulle note di qualche canzone pop degli anni Novanta?

Chistye Prudy.
Chistye Prudy.

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Margherita Ravelli

Nata nel 1989 ad ovest della cortina di ferro, dalla mia cameretta della provincia di Bergamo ho sempre guardato con curiosità verso est, terra dei gloriosi popoli slavi. Dopo aver vagabondato fra Russia, Ucraina e Polonia ho conseguito la laurea magistrale in lingua e letteratura russa, con una tesi sul multilinguismo e sulla multiculturalità nella repubblica russa del Tatarstan. Sono responsabile della sezione Internazionale di Pequod, oltre che redattrice occasionale per attualità, cultura e viaggi.

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