Storie di Non-Mafia
Parlare di mafia non è facile ma nel 20° anno di celebrazione della Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, c’è bisogno di raccontare; raccontare storie, di vittoria e di rinascita perché la mafia può essere vinta.
Il punto di vista è diverso, è quello dei beni confiscati, di quei possedimenti che non sono paragonabili a nessun’altra tipologia di bene e che rappresentano, simbolicamente, il potere dei boss cui apparteneva e della loro invasività nel controllo del territorio.
Girando per Milano si possono incontrare delle realtà differenti come Opera in fiore una cooperativa agricola sociale, assegnataria di un terreno confiscato, che promuove il lavoro nelle carceri con laboratori e programmi di formazione, anche Unkode Lab lavora per l’inserimento nella società di persone con difficoltà ed ex detenuti strizzando però l’occhio al mondo della moda, oppure il Bar Balzo (in copertina) ex edicola ‘ndranghetista che oggi offre un’esperienza fuori dall’ordinario con un diversamente aperitivo e camerieri speciali dai sorrisi inebrianti, o ancora, l’Associazione Terza Settimana e il suo Social Market, che del negozio d’alta moda dietro cui si nascondeva il traffico di cocaina non ne è rimasto nulla e lo stesso vale per il magazzino di Aromi a tutto campo, gastronomia take away di cucina vegetariana e vegana.
Queste sono solo alcune, tante altre sarebbero le storie da ascoltare, oltre che per la bellezza anche per comprendere le difficoltà che operatori e responsabili devono affrontare. Troppo lunghi i tempi che intercorrono fra sequestro, confisca, destinazione e assegnazione del bene, troppo complesse le normative e nessun aiuto economico, ma su tutto, a vincere, sono la gentilezza e il sorriso di chi ha fatto della propria vita e lavoro un punto di riferimento per aiutare gli altri.
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