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Diverso è bello: S.CO.S.S.E. educative contro gli stereotipi

L’educazione alla diversità passa necessariamente dalle scuole e di conseguenza dai più giovani. Proprio di educazione alla diversità si occupa Giulia, volontaria dell’Associazione di Promozione Sociale S.CO.S.S.E (Soluzioni COmunicative Studi Servizi Editoriali): «l’associazione è nata nel 2011 a Roma grazie ad una start-up dell’Università Tor Vergata ed è composta da un gruppo di giovani donne che provengono dall’ambiente accademico e dagli studi di genere che condividono la volontà di mettere in pratica le loro esperienze ed i loro studi». Nello specifico lo scopo è quello di combattere contro gli stereotipi e di educare alle pari opportunità valorizzando le differenze già dalla primissima età. A tale scopo l’associazione organizza corsi di aggiornamento professionale per le maestre degli asili nido e dell’infanzia e laboratori per gli studenti e le studentesse delle scuole del comune di Roma.

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«Io, in particolare, mi occupo del settore dell’infanzia – spiega Giulia- perché ci siamo rese conto che è importante iniziare ad educare fin dalla primissima età ma soprattutto è importante formare chi, con le bambine e i bambini, è in contatto tutti i giorni». Educando alla diversità, nel senso più generale del termine, (quindi di genere, di orientamento sessuale, di razza, religione ecc…) S.CO.S.S.E. si prefigge di far capire come le differenze di ognuno e di ognuna siano una caratteristica da valorizzare e non da discriminare. Lavorando in quest’ottica però «abbiamo riscontrato che, sebbene il lavoro nelle scuole sia molto positivo, tanto che è già il terzo anno che proponiamo questo progetto, ci sono delle resistenze ideologiche che a volte sono anche molto organizzate e quindi possono creare dei veri e propri problemi».

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Ma la diversità riguarda, talvolta, anche il proprio corpo. Continua Giulia «quella che portiamo avanti è un tipo di educazione all’affettività ed alla relazione che necessariamente coinvolge anche il corpo, il tutto partendo da insegnati consapevoli e formati, per giungere infine ai bambini e alle bambine. Per quanto riguarda i ragazzi più grandi «affrontiamo i cambiamenti dovuti alla crescita e le prime relazioni tra pari». Giochi, canzoni, immagini, video, attività pensate ad hoc possono essere strumenti efficaci affinché venga stimolata la discussione tra i ragazzi e le ragazze, in modo che siano spinti ad interagire con il proprio io interiore e a rapportarsi con il prossimo. Uno strumento molto efficace è l’utilizzo di carte da gioco progettate appositamente da Marta di Cola, Monica Pasquino e Luna Sanchini, socie dell’Associazione S.CO.S.S.E. Queste carte vengono distribuite ai ragazzi e alle ragazze che, prendendo spunto dalle parole-chiave presenti in esse, possono riflettere e confrontarsi su che cosa caratterizzi la femminilità e la mascolinità in relazione ai messaggi che la società gli manda.

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L’educazione alla diversità è uno dei temi più delicati che il nostro presente si trova ad affrontare: è importante non trascurarla perché troppo spesso e troppo opportunisticamente si discrimina ciò che invece andrebbe valorizzato. Per fortuna che esistono associazioni come S.CO.S.S.E. che ci fa riscoprire la bellezza delle differenze, altrimenti sai che noia se fossimo tutti uguali?

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diversità, educazione all'affettività, featured, SCOSSE, stereotipi, studi di genere, Università Tor Vergata


Matteo Fornasari

Cremonese di nascita, classe 1995, riesco ad oltrepassare l’ostacolo della maturità nel luglio del 2014 e a conseguire un sudatissimo diploma in lingue straniere. A settembre dello stesso anno la passione per la storia mi porta ad iscrivermi all’Università degli Studi di Milano dove quasi casualmente trovo Pequod, ed è qui che ha inizio la mia avventura.